“La nuova legge avrebbe dovuto rimediare alla frammentarietà degli interventi in ambito sanitario, per promuovere la presa in carico dei pazienti più fragili e dare una risposta integrata ai bisogni complessivi delle persone. Questi obiettivi però non vengono raggiunti se non si attribuisce un ruolo ed un peso maggiore al Terzo Settore e agli enti locali” a dichiararlo è il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella, nel tredicesimo giorno della maratona sulla revisione della legge sanitaria lombarda.
“È impossibile attuare il cambiamento necessario senza riconoscere la necessità e l’utilità di momenti strutturali e periodici di confronto tra Regione e Terzo settore tra chi tocca con mano ogni giorno le esigenze delle persone e ne percepisce i mutamenti e chi deve mettere a disposizione tutti gli strumenti per soddisfare quelle esigenze” sottolinea il consigliere dem.
Cosa serve per fare questo salto? “Come gruppo Pd – spiega Scandella – abbiamo presentato due ordini del giorno che impegnano la Giunta a prevedere un coinvolgimento del Terzo settore nella programmazione del servizio sanitario regionale, nell’individuazione dei bisogni, degli interventi, delle modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili, oltre a istituire consulte territoriali del Terzo settore per valorizzare, con un adeguato sostegno finanziario, il ruolo fondamentale del Terzo settore e delle organizzazioni di associazionismo e volontariato”.