Mi chiamo Jacopo Scandella, sono nato il 22 aprile del 1988, ho due figli – Emanuele e Caterina – e vivo in Alta Valle Seriana.
Non è che non abbia un comune di residenza – Rovetta, in questo momento – ma è proprio tutta l’alta valle – ogni volta che rientro da Milano, passo il ponte del Costone e me la trovo davanti – che sento come casa. Poi l’ho sempre girata: l’asilo prima a Piario e poi a Songavazzo, le elementari a Onore, le medie a Rovetta, le superiori a Clusone.
Nella mia vita precedente alla politica mi sono dato molto da fare nel volontariato – in particolare con alcuni viaggi in Bielorussia e Ghana che mi hanno cambiato il modo di vedere le cose – ho studiato russo e tedesco, lavorato in una comunità alloggio per adolescenti con disagio familiare e fondato una cooperativa sociale (link Origami) che si occupa ancora oggi di istruzione e educazione, in particolare per bambini e ragazzi.
Poi, appunto, la politica. La passione l’ho sempre respirata a casa, con il tg acceso durante la cena e i discorsi con mamma e papà, e dopo alcune esperienze di rappresentanza studentesca è nel 2007 che mi sono “buttato” aderendo al Partito Democratico, prendendo la mia prima tessera e cominciando a partecipare alle attività.
Con il gruppo di persone – soprattutto giovani alla prima esperienza – che ho avuto il piacere e la fortuna di coordinare in quegli anni, abbiamo costruito il PD dalle fondamenta, dandogli una nuova sede a Clusone e abituando le persone all’iniziativa politica sul territorio, con le nostre idee e le nostre facce. (link volantino)
Il bello di un partito è che ti dà la possibilità di entrare in contatto in pochissimo tempo con tante esperienze diverse: dal piccolo artigiano che ti spiega il perché una legge non funziona al deputato che quella legge la può cambiare in Parlamento. E’ una cosa che mi ha fatto crescere moltissimo, nella consapevolezza dei problemi, delle possibili soluzioni, della modalità con cui interagire con le persone.
Nel 2013, sull’onda di una mobilitazione territoriale e generazionale, mi viene proposto di candidarmi in Consiglio regionale. Accetto: insieme alle tante persone che si sono raccolte attorno a questa candidatura – e che non ringrazierò mai abbastanza per quello che siamo riusciti a fare – volevamo testimoniare un modo diverso di fare politica.
Volevamo far sapere che i giovani in Lombardia non dovevano essere rappresentati soltanto da Renzo Bossi; che i territori di periferia meritavano più attenzione; che il pluralismo nel PD non si esauriva con “uno ex-Ds, uno ex-Margherita”. Senza “padrini” politici o correnti strutturate, c’è voluta anche un po’ di incoscienza.
Ma di fronte ai “sei una risorsa, non bruciarti” o “ti troviamo un posto alla prossima occasione”, non ho mai avuto dubbi su quale fosse la cosa giusta da fare.
Detto questo, non pensavo mica di essere eletto…
E invece… Durante il mio primo mandato sono stato Capogruppo PD in commissione Territorio e Trasporti, mi sono occupato in particolare di pianificazione territoriale, consumo di suolo, trasporto ferroviario e legge sui luoghi di culto oltre a seguire, nelle altre commissioni, le politiche per la montagna ed il diritto allo studio.
Sono stato membro della Segreteria regionale PD e nel 2017 ho coordinato il gruppo per la costruzione del programma elettorale di Giorgio Gori e della coalizione di centrosinistra.
Nel 2018 è arrivata la riconferma, per un secondo mandato che è stato segnato innanzitutto dal Covid. Umanamente si è trattata dell’esperienza più impegnativa della mia vita, per i traumi, l’impotenza, la quantità di persone attorno a me che sono morte nel giro di poche settimane.
Politicamente ha rappresentato uno spartiacque anche rispetto al mio impegno ed all’attenzione che ho dedicato da quel momento al tema della sanità in tutte le sue declinazioni
Nel 2023 sono stato rieletto per un terzo mandato, assumendo l’incarico di Consigliere Segretario all’interno dell’Ufficio di Presidenza: per un consigliere di minoranza è uno degli incarichi più “alti” a cui si può ambire ed è stato motivo di orgoglio essere il primo bergamasco del Partito Democratico a riuscirci.
Con il tempo sono cresciuti sicuramente i contatti, l’esperienza e la capacità di incidere nelle vicende del Consiglio: continuo ad occuparmi molto di montagna – derivazioni idroelettriche, investimenti, servizi nelle aree interne, spopolamento – dedicando però la maggior parte delle energie a questo nuovo ruolo in Ufficio di Presidenza che mi sta portando a rappresentare il Consiglio in tante occasioni sia in Italia che all’estero (link), oltre a seguire gli aspetti organizzativi interni al Pirellone – dipendenti, contratti, organizzazione dei lavori consiliari, degli spazi e dei servizi per mettere in condizione tutti i consiglieri regionali di svolgere al meglio il loro lavoro.
E poi, c’è altro? Intanto, finché reggo, lasciatemi giocare ancora un po’ a calcio. Per il resto, chi vivrà, vedrà!