“Quella di stamattina è l’ennesima modifica normativa a una legge che, dopo vent’anni, ha dimostrato di non affrontare con efficacia il serio problema delle nutrie sui nostri territori. Per questi motivi, abbiamo chiesto di mettere maggiori risorse per supportare i piani regionali e puntare su azioni sperimentali, individuando territori specifici come hanno fatto altre regioni d’Europa”, lo fa sapere Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd, dopo che l’Aula ha approvato i due ordini del giorno dei dem sul tema, mentre si discutevano alcune modifiche alla legge regionale.
“Negli anni Regione Lombardia ha stanziato tra i 100mila e i 525mila euro annui, con una parentesi nel 2017 dove non erano state stanziate risorse. Visti i risultati, è evidente a tutti che si tratta di cifre insufficienti e che rischiano di lasciare sulla carta qualsiasi buona intenzione – prosegue Scandella –. Il rischio è che succeda anche stavolta la stessa cosa. Per questo abbiamo proposto con un emendamento di stanziare 1 milione di euro, ottenendo però la bocciatura da parte della maggioranza. Se concordiamo sul fatto che lo Stato dovrebbe fare la sua parte – e il Governo ha finalmente messo, in legge di bilancio, 15 milioni di euro, nel triennio 2022-2024 –, a maggior ragione anche la Regione, questa volta, avrebbe dovuto fare la sua. Ma purtroppo non è successo”.
Ciononostante, aggiunge il consigliere Pd, “siamo comunque favorevoli alle modifiche che vengono apportate, in quanto vanno nella direzione di una maggiore azione da parte degli operatori e degli enti locali interessati, a partire dal coinvolgimento delle ditte private di Pest Control che, ci auguriamo, possano vedere il nostro territorio tra le aree di sperimentazione”.
Dunque, voto favorevole, ma con una precisazione: “Sappiamo che il problema non è di facile e immediata soluzione, ma quello che è stato fatto in questi vent’anni non è evidentemente sufficiente. Il nostro ordine del giorno che chiede risorse è passato, ma non può limitarsi a un invito come chiesto dall’assessore. Deve trasformarsi definitivamente in un impegno nel tempo al contrasto e all’eradicazione della specie, con un minimo di programmazione. Alle nutrie non possiamo fare certo un invito ad andarsene”, ha concluso Scandella.