“Dote Sport è ancora insufficiente in Lombardia: 10mila bambini sono rimasti fuori quest’anno pur avendone diritto. E, nonostante questa evidenza, la Regione persevera e continuerà a mettere sempre pochi soldi. Non solo: i nuovi criteri non sono realistici rispetto alla società lombarda contemporanea, compreso l’insistenza sul limite della residenza a cinque anni, che penalizza i figli degli insegnanti, degli infermieri, delle forze dell’ordine che arrivano dalle altre regioni italiane”. Così dichiara Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd e componente della VII commissione Sport, dopo la discussione del parere sui criteri e le modalità per l’assegnazione della misura.
“La dotazione finanziaria è la stessa dello scorso anno, quando su 33.506 domande di beneficiari aventi diritto solo 23mila ne sono state finanziate, proprio perché non c’erano risorse sufficienti. Questi sono i dati dell’anno in corso, ma cosa cambia nel nuovo bando? Nulla, le risorse previste sono sempre insufficienti, perché il numero di famiglie che si impoveriscono e non riusciranno a garantire ai propri figli l’accesso a una attività sportiva, crescerà”, spiega Scandella.
“E anche i criteri non verranno modificati a favore di famiglie e bambini: resta la stessa soglia Isee, resta un contributo pro capite esiguo di 100 euro, resta il requisito discriminatorio dei 5 anni di residenza. Anche l’apertura alla possibilità di ricevere una Dote Sport in più alle famiglie con almeno tre figli, dà risposte a una parte residuale della popolazione lombarda, proprio perché le famiglie di questo tipo sono poche, mentre quelle con due sono di più, e a loro risposte e supporto non vengono dati”, prosegue Scandella.
“Per quanto ci riguarda, presenteremo come ogni anno osservazioni per incrementare le risorse e ampliare la platea degli aventi diritto, comprendendo anche chi non è residente da più di cinque anni e chi ha due figli. Vedremo che risposte avremo dalla destra”, conclude il consigliere Pd.
Milano, 10 ottobre 2025